Venerdì 5 marzo 2021 gli studenti delle classi terza e quarta liceo hanno partecipato al secondo appuntamento del programma La Normale va a scuola  con una lezione del prof. Mario Piazza dedicata a I paradossi dell’Infinito.
La lezione ha illustrato in modo chiaro ed appassionante alcuni paradossi sorti nella riflessione filosofica e matematica, a partire dal pensiero greco fino a Kurt Gödel, intendendo filosofia e matematica come discipline continue.
Dopo aver presentato l’infinito come un concetto che suscita sospetti perché non può essere mai incontrato nell’esperienza umana, il prof. Mario Piazza ha evidenziato come i paradossi dell’infinito derivino dal tentativo di applicare ad esso proprietà sperimentate negli oggetti finiti.
Nella prima parte dell’intervento ha ricordato che la prima parola occidentale per designare l’infinito è l’ápeiron, la «mancanza di limite», che appare già in Anassimandro. Attraverso la presentazione dei divesi paradossi, si è evidenziato che l’infinito greco, dai Presocratici alla sistemazione aristotelica,  è un infinito potenziale, ovvero un processo senza termine che permette di aggiungere sempre nuovi elementi, per cui   il numero funge da punto di mediazione fra il limite e l’illimitato. Dalla Grecia antica a oggi lo sviluppo della matematica si è intrecciato con radicali mutamenti nel modo di concepire la realtà dell’infinito. Questo ha portato a definire l’infinito attuale, ovvero una totalità statica e completa che può essere pensata come un oggetto unitario che assume un ruolo sempre più centrale. Da qui discendono le elaborazioni più recenti, da Galileo a Cantor, affrontate nella seconda parte della lezione,  che aprono la strada alle più rilevanti scoperte epistemologiche del nostro tempo.

Gli studenti hanno apprezzato questa opportunità di sperimentare una lezione di alta formazione che ha offerto loro spunti di riflessione interdisciplinare .